Nello scorso articolo abbiamo affrontato il tema del Languishing ovvero il tanto temuto effetto negativo causato da un lungo periodo costellato di privazioni di vario genere; ho cercato di focalizzarmi più che sulla sola esposizione dei fatti, sui rimedi per combattere questo malessere nascosto nel nostro inconscio in grado di causare fortissimi disagi, ho pensato anche di evidenziare i sistemi migliori per contrastare il disagio, in vista delle graduali riaperture e di un probabile assestamento della crisi pandemica. Pertanto oggi vorrei affrontare con voi il il suo opposto, il Flourishing, termine coniato per identificare la grande voglia di rinascita che timidamente si affaccia alla nostra porta, esattamente si intende il “vivere un ventaglio di possibilità di funzionamento che connota virtù, produttività, crescita e resilienza” come ci facevano notare Keyes, Shmotkin e Ryff, già nel lontano 2002, e sì perché la capacità di RIFIORIRE dopo un lungo periodo consiste nell’innescare una serie di spirali positive con il preciso scopo di ricostruire la psiche messa duramente alla prova in questo periodo.
Come per lo scorso articolo esorto i lettori a non sottovalutare gli aspetti negativi invisibili legati alla pandemia che potrebbero lentamente insinuarsi nel nostro inconscio, possiamo riassumerli tutti nel cosiddetto languishing, anche se in realtà penso che essi non siano solo quelli che ho già descritto nello scritto precedente. Esattamente come per il languishing che accomuna tutta una serie di disturbi più o meno gravi, possiamo adesso accomunare tutti quelli buoni in un’unica grande spirale positiva, che lentamente fa capolino nella nostra vita dopo questo lunghissimo periodo buio e colmo di incertezze, complice la primavera e le prime riaperture, notiamo una ritrovata voglia di fare, seppur poca la libertà riconquistata ci consente spostamenti e contatti e ci permette nuovamente di programmare qualche obiettivo a media e lunga scadenza, certo non sappiamo se questa condizione durerà a lungo, né tantomeno sappiamo se tutto ritornerà ad una parvenza di normalità pre pandemia, quello che però sappiamo, e che forse già sentiamo, è la grande volontà di ritornare a “fare”!
Pensare è facile, agire è difficile, e mettere i propri pensieri in pratica è la cosa più difficile del mondo.
(Johann Wolfgang Goethe)
Proprio ora siamo in equilibrio tra la paura di agire, conseguenza del languishing e la voglia di fare alimentata dal flourishing, ci rendiamo subito conto di quanto sia importante cercare di annullare la prima dando libero sfogo alla seconda incoraggiando emozioni positive come la qualità della vita, le relazioni sociali, la crescita personale e specialmente due importanti fattori chiave che in questi mesi abbiamo dovuto soffocare: la padronanza dell’ambiente e i propositi di vita, tutti questi assieme alla coerenza negli obiettivi e al contributo sociale sono gli elementi che contraddistinguono la nostra “fioritura” interiore che coincide, guarda un po’, con la primavera. Lavorare intensamente per promuovere questi comportamenti e ristabilire il corretto percorso di crescita è un primo importante passo da attuare con forza e determinazione per contrastare la crisi post pandemica che incombe minacciosa sulle nostre teste e con la volontà di annientare la nostra autostima, la forza di volontà e la resilienza che tanto ci hanno aiutato negli ultimi mesi e che sicuramente si troveranno ormai in uno stato di “riserva” cronica. Già perché da mesi ormai non facciamo altro che attingere alle nostre risorse psicologiche senza essere riusciti, molto spesso, a ricaricare le pile come si deve, focalizzarsi su aspetti come quelli sopra descritti e promuovendoli nei più disparati ambiti, sarà un primo passo importante per riaccendere la miccia della volontà, “fuoco alle polveri” urlavano un tempo per scatenare la battaglia, ebbene questa è una battaglia che combattiamo da mesi contro un nemico invisibile, insensibile e senza alcun tipo di coscienza, pertanto sì! Diamo fuoco alle polveri, reagiamo con quanta più determinazione siamo in grado di tirar fuori dal nostro stremato inconscio, attingiamo le energie dalle emozioni positive che ci si presenteranno nei prossimi giorni, riprendiamo a lavorare sui nostri punti di forza, progettando interventi sui nostri valori, le abilità e le competenze, insomma lavoriamo su tutto quello che normalmente favorisce il funzionamento ottimale di una persona.
La maggior parte delle azioni della vita sono alla nostra portata, ma le decisioni richiedono forza di volontà.
(Robert McKee)
Impariamo ad alimentare il fuoco della positività, facciamolo con la più grande risorsa che abbiamo a nostra disposizione, la nostra forza di volontà, essa è determinante per la riuscita di qualsiasi obiettivo ci poniamo e come per tutto deve essere stimolata e allenata quotidianamente, iniziare a perseguire di nuovo mini obiettivi giornalieri è sicuramente la strada migliore per incentivare la nostra forza di volontà proiettandola in questa nuova fioritura che deve diventare il nostro stato mentale predominante, anche una semplice camminata può davvero voler dire tanto in questi giorni, specialmente se in presenza di una bella giornata carica di luce che a sua volta stimolerà tutto il nostro corpo a reagire, ricaricando le batterie sicuramente ormai esauste. Come suggerisce Keyes il trucco per affrontare gli aspetti negativi legati alla pandemia sta proprio nel creare nuovi interessi, oltre che riprendere quelli abituali, ciò anche perché uno degli aspetti negativi legati alle privazioni che abbiamo dovuto subire è proprio quello di non essere riusciti a coltivare gran parte dei nostri interessi, ecco perché iniziare “qualcosa di nuovo” è di sicuro il miglior espediente che possiamo mettere in pratica per annaffiare questa favolosa fioritura, permettendole di colorare nuovamente il giardino della nostra vita.
#GemmaDeiNumeri1
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