28Lug

#2 La fase della consapevole incapacità

 

Abbiamo scoperto come sia semplice avere un problema e come sia altrettanto semplice, e pericoloso, NON sapere di averlo. Questa è la prima delle quattro fasi dell’apprendimento, la più passiva in assoluto (tra le due considerate “passive”); la fase che ci tiene ancorati in un limbo, fatto di ignoranza e inconsapevolezza, e nonostante sia chiaro che questo sia un problema, anzi IL PROBLEMA, riteniamo ancora di essere innocenti; il nostro pensiero, giustificativo, sarà infatti “che colpa ne ho io? Nemmeno sapevo di averlo un problema…”.

 

Ma pensiamo davvero di essere immuni ai problemi? O peggio, siamo così presuntuosi da pensare di non averne alcuno? 

In realtà credo che la stragrande maggioranza di voi non sia né presuntuosa, né orgogliosa, o almeno non al punto tale di credere di non avere problemi. Come possiamo difenderci allora da questo spettro che rischia di farci letteralmente stagnare in una situazione di immobilismo inconsapevole? Semplicemente superando “consapevolmente” il primo step, per entrare in questa seconda fase, quella della consapevole incapacità. Come già detto purtroppo per noi questa è ancora una fase PASSIVA, una fase, cioè, che ci vede ancora spettatori, anche se rispetto alla prima, adesso siamo sulla strada della CONSAPEVOLEZZA, quella cioè di avere un problema.

È bene specificare che le quattro fasi non sono caratterizzate da una netta linea di confine, non possiamo pensare di svolgere un’azione per superare una fase, come se questa fosse delimitata all’interno di un perimetro; pertanto, non dobbiamo illuderci che le fasi siano degli ostacoli visibili da superare. Pensiamo invece ad un percorso da intraprendere, con le fasi che sfumano lentamente l’una dentro l’altra, è in questo modo che dalla beata ignoranza della prima fase, lentamente, cominceremo a prendere coscienza della situazione, cominciando a porci delle domande, arrivando poi a comprendere che il pieno ingresso in questa seconda fase, avverrà nel momento che prenderemo consapevolezza di avere un problema. Poniamoci delle domande davvero molto semplici, come ad esempio cercare di capire se ciò che ci interessa analizzare è sbagliato oppure no, chiedendoci se siamo noi a commettere un errore, addirittura dovremmo iniziare domandandoci se ciò che stiamo analizzando è esso stesso un errore oppure no, e di chi è questo errore? È mio? Posso fare qualcosa per cambiarlo? E Cosa?

Stiamo diventando consapevoli del fatto che una tale situazione va cambiata, ecco perché è giusto ritenersi dei consapevoli incapaci, perché prenderemo coscienza del fatto che c’è un problema, ma non sappiamo ancora nulla di quel problema e tantomeno non sappiamo come affrontarlo e risolverlo. Ma non scoraggiatevi, perché come detto queste prime due, sono le fasi passive e quindi ci vedono solo come spettatori, inconsapevoli nella prima e consapevoli nella seconda; ma è proprio nel momento che avremo capito di avere un problema che ci stiamo muovendo verso la terza fase, la prima fase attiva, la prima che ci vede protagonisti del cambiamento, perché finalmente consapevoli.

Attenzione però a non demoralizzarvi o abbattervi, perché come già descritto nel precedente articolo, le fasi passive sono caratterizzate da tutta una serie di sensazioni negative, e non potrebbe essere altrimenti, pensateci, scoprire di avere un problema e non sapete come risolverlo, magari scoprite di averne più di qualcuno; tra le due, la seconda fase è indubbiamente la peggiore, poiché ovviamente nella prima non essendo consapevoli di avere un problema, non si innescano tutti quei meccanismi contorti che sono invece tipici della seconda fase, come l’ansia, la depressione, lo stress o le preoccupazioni. A bene vedere molto spesso, la presenza di questi malesseri interiori, potrebbero essere proprio il segnale che abbiamo superato la prima fase.

È una fase questa di profonda frustrazione, perché sappiamo… ma non sappiamo come agire. Cosa fare quindi? Semplice dobbiamo trasformare un VORREI in un VOGLIO, dobbiamo buttarci alle spalle tutte le scuse, tutti i rimandi, tutti i “DOPO CI PENSO”, perché una volta superata la prima fase, quella della BEATA IGNORANZA, non potremo più fare a meno di porci delle domande e molto spesso le risposte che ci daremo non ci piaceranno, ma è proprio VOLENDO che potremo superare questo ostacolo, e proiettarci DINAMICAMENTE nella terza fase, la prima vera fase ATTIVA dell’apprendimento.

 

I 4 stadi dell’apprendimento 

#3 Fase della competenza inconsapevole 

 

#GemmaDeiNumeri1